L'ESULE DI ROMA L' ESULE DI ROMA da rappresentarsi NEL TEATRO COGITATIVO DI PIACENZA A spese DEL TIPOGRAFO ANTONIO DEL MAJNO MURENA y Senatore Signor Cleto Capitini. ÀRGELIA , sua figlia Signora Emilia Boldrini. EMILIA , sorella minore d' Àrgelia Signora N. K SETTIMIO , già Tribuno , ed ora proscritto Signor Ignazio Pasini. PUBLIO , Generale dell' armi spedite contro la Sarmazia Signor Pompilio De-Capitani. LEONTINA \ confidente d' Argelia ; e destinata alla cura di Emilia Signora Manetta Sacchi. LUCIO , Centurione Signor K N. FULVIO, Decurione Signor Francesco Righi. Coro di Congiunti di Murena - Confidenti di Publio. Popolo - Soldati - Littori - Sacerdoti - Prigionieri Sarmati. U azione è in Roma , sotto Tiberio. Musica del Maestro Signor Gaetano Donizzetti. Poesia del Sig. Domenico Guardoni. Le Scene sono dipinte dai Signori Branditi, Bolge, Guidotti e Badiaschi. / versi virgolati si ammettono. ATTO PRIMO — s*— >©<— «s— — SCENA PRIMA Piazza pubblica , ove si vede la casa di Murena. Arco Trionfale. Suono di marziali trombe in distanza. Il popolo attra- versa la scena , e con palme in mano si reca al di là del- V arco trionfale Quindi vengono i Congiunti di Murena , che , guardando ed additando il luogo dove si è diretto il popolo , dicono V uno aW altro : Coro JPublio ! È quegli. Ve' come si estolle Su le palme, su l'aste!... La polve Come il popolo io globi rivolve ! .. Ei s' avanza ... e non v' è il Senator ! - ( avvicinandosi alla casa di Murena. I tuoi lari abbandona , o Murena * D' inni e squilli odi il suono indistinto !... Vieni , e godi allo scherno del vinto; Stringi al seno V eroe vincitor. Mur. ( mostrandosi sulla soglia della casa. Eccomi a voi ... Coro Gioisci ! Esulta ! E Argelia e Roma Colui, che T Asia ha doma. Denno oggi posseder. Mur. (mostra a stento un segno d? ilarità; quindi^ concen irato fra se > dice : ( Ahi! che di calma un' ombra, Memmen mert' io goder !... Per lui ... nel mentre ... avea ... Lustro , splendor , Senato 9 Io ... lo tradiva ! ... ingrato ! Scordava ogni dover ! ... Partì , fuggì Settimio ! Ma non dal mio pensier ! ... M' appare mai sempre Ramingo, piangente, Ignudo 9 gemente , Ticino a spirar ! ... E ognora da' Numi Sul capo dell' empio La strage , lo scempio, Vendetta implorar ! ) Coro ( Smarrito , perplesso , ( in disparte. Ragiona a se stesso ! Qual cura funesta Lo puote attristar ? ) ( Arriva trionfante il seguito di Publio. Coro Ma già spunta superbo del pondo, Che P aggrava , spumante il destrier. S' erga un canto ali invitto, che il mondo Debellando rendè prigionier. ( scuotendo Mur. Tutti Lauro d' eterna gloria Cinga di Publio il crine ! Mai tanto ardir magnanimo Roma finor segnò. Pari al cader di folgore , Dalle città latine Agli antri bui del Caucaso Ratto n' andò , volò. E del gran Duce un emulo Fatto ogni cor guerriero , Cadde il feroce Sarmata Sotlo il romano acciar. Pel sol valor di Publio Schiavo è già ¥ orbe intiero; E la sua fronte al Tevere, Servo dovè piegar ! Pub. Se della patria il Genio (dal carro trionfale. Mi torna all' aura avita , A. coglier di vittoria Il più sublime onor; Più caro di tal premio M' è il renderle una vita , Che aspira a dar memoria Di questa assai maggior ! Mur. Publio, abbraccia ... ( Jacendosigli incontro. Pub. ( disceso. E Argelia ? ... Mur. Or ... la vedrai ... Pub. Lo bramo* Ma ... forse ... a lei ? ... Mar. Qual dubbio? ... Pub. È mia ? ... Mur. Non diffidar. Tutti Del sommo Giove al Tempio Si tragga il piede ... Mur. e Pub. Andiamo ... Tutti 11 sacro rito a compiere Al Nume tutelar. A quel Dio , che dalle sfere Vede il tutto, il tutto regge; Che ci è scudo, e ci protegge Della pace ne' bei dì. Quei , che ancor le nostre schiere Guida impavide a dar guerra; Che distrugge , abbatte , atterra Chi sfidarci in campo ardì! ( Publio e Murena vanno verso il Cam- pidoglio. Tutti gli altri si ritirano. SCENA II. Settimio tutto avvolto in un manto. Aure di Roma ! Io vi respiro alfine L. Voi mi beate, in rammentar che Argelia Le stesse ancor respira !... Ahi ! che presente io ra' ebbi ognora, ovunque Quel dì , che il labbro mio Tremante a lei porgea f estremo addio !... Ella la man mi strinse ! E un solo accento Profferir il dolor non le permise ! Ma , oppressa dal martiro , Tutto il suo dir converse in un sospiro !... Tacqui allor ... V abbandonai !... E il suo tetto , il Tebro , Roma , Come indietro il piè lasciava , Mi fermava, - e 9 lei chiamando, Esclamava , - sospirando : Innocente io sono ancor ! n Quando poi tutto disparve , » E fra' Barbari mi vidi , 5? Morirò ! sempre dicea $ 5? Nè saprà eh' io non son reo ! 99 E nel pianto mi struggea, 99 NelP affanno e nel dolor ! Ma di tante e ingiuste pene , Ebbe un Nume alfin pietà! Me , qual pria , qui torna ... E Argelia !... Forse mia più non sarà !... Se ad altri il core Ti avvinse amore 5 I tuoi bei dì Non turberò. Ma almen dirai: Colui , che amai , Virtù nudrì , Onor serbò ì P 9 E clie da forte , Colla sua morte , Chi lo tradì , Ancor salvò ! » Ma qui tutto è silenzio, mentre or dianzi, » Da un ermo colle e di più salci all' ombra, » A diveder mi diede il verde alloro , » Che qual prato fioria , » » Su mille e mille schiere 9 » Ch'oggi la patria nuovi regni acquista!.. 99 Oh come alla tua gloria il cor gioiva !... 99 Terra adorata , e a me pur troppo cara!... 99 Sehben di colpe nido ancor tu fossi!... ( scorgendo il vestìbolo della casa di Mar. La magion di Murena ! il mio nemico ! Sì, la ravviso! è questa! Ignota forza mi vi spinge, e arresta A un tempo stesso ! Ah ! s' io saper potessi Ch'ivi Argelia è tuttora... Il pie vi riporrei ... ( vedendo venir delle donne. Ma qui appressarsi Veggio stuol di donzelle ... Di lor P incontro or d' evitar fia d' uopo. ( inosservato si rimane in disparte. SCENA III. Argelia con Emilia , Leontina e Settimio. O voi , che a servitù sospinse il fato , Quanto men fier del mio è il vostro stato ! Qual voce! ( tra se, indietro. JNon mai turbi le vostr' alme Affetto, che contrasti un rio destino! » Quali accenti ! ( come sopra. 99 Ma sieda ognora in voi 99 La bella calma d' innocenza figlia , 99 Che compagna prescelsi 10 55 Nel pio dover , che della madre estinta 55 A compier vo sovra il marmoreo avello. Set. Quel detto in cor penetra ! ( come sopra. Arg. Itene all' opre usate , Che il padre intanto qui mi attendo. ( si ritirano Leontina ed Emilia. Set. ( avanzandosi a poco a poco. Oh dolce Speme , ti avvera ! - Arg. ( concentr.fra sè. Riede Publio in Roma I Tutti incontro gli vanno ; io sola il fuggo ! Set. Ah no, ch'io non m'illudo!... Arg. A lui mia destra il genitor destina ! Set. 55 Giacché solo io qui sono L. ( guard. intorno. Arg. ?5 Mio consorte esser debbej ed io non l'amo. Set. Si dilegui ogni dubbio ... ( avvicinandosele. Arg. No 9 che sposa infedel , spergiura amante , Non mai sarò ! .. Set. Neil' appressarmi io tremo ! Arg. ( con forza ed entusiasmo. Se obbliò Murena chi gli diè splendore , Il suo benefattor la figlia adora !... Set. Murena udii !!.. ( quasi vicino. Arg. E Argelia ... Set ( subito. Argelia disse ! Arg. Fida a Settimio !... Set. ( con forza. Fida !... Eterni Dei !... ( al grido di Settimio volgendosi Argelia. Arg. Son desta ?... Set Non vaneggio ?... ci a ( abbracciandosi. Ah sì, tu sei !. . Fia ver?... Oh Cieli... [ ^>eli.\! ( Settimio! Al fianco mio ! tu stess° ! a Ah solo questo amplesso M' inonda di contento , Disperde ogni tormento, Compensa ogni martiri Ma qui iin anco P aura Congiura a' danni tuoi : Perir se qui non vuoi . Non resta che il fuggir !... No ... non fuggir li ferma ... Che dissi ?... Io non ragiono Ah sempre a te vicin^ h Seguendo un sol destino , Per lue sarà sollievo La vifa ed il morir, 95 Bandito dalla patria . w Te sola ognor bramai ! 55 Ti vidi , t' abbracciai 5 55 Fu pago ogni desìr. Ma di' , Settimio reo Credesti tu ? Giammai, Àrgelia ^ ah quando udrai Chi in' era traditor ■ Le chiome sollevatisi Dovranno a tant' orror !. . E chi fu mai ?... Tel sai , Allor che estinto io cado I... Salvo non sei ?.,. Potrei Salvarmi e vita e onor !... Ma vuol virtù eh' io mora NelP innocenza ancor ! E il mio respiro estremo Col tuo dividerò ! Ed io T estremo fiato Al tuo consacrerò ! Se a me fid° ognor sarai , Se il tuo core è sempre mio 12 Chiuderò content0 i rai , Liet ° in tomba scenderò! a E fremente ogni nemico > Sulle infrante mie ritorte , Desiar ia stessa sorte , Mentr' io spiro \ mirerò ! SCENA IV. Lucio con soldati , e detti. Lue. % ( ai soldati. E quei y che in vesti misere si avvolge. Il circondate , e al career lo guidate. Arg. Che mai si tenta ! Set. Ah taci ! ... Lo previdi. Tel dissi !.. (/' abbraccia , poi dice a Lucio. Andiam. ( partono. Arg. Settimio !... Più non m' ode ! ( vedendo venir Pub. Publio ! vien qui ! si fugga ! SCENA V. Publio ed Argelia. Pub. Ti ferma. Arg. ( Oh Numi ! ) Pub. Argelia , Sculto è nel volto di tuo padre il duolo ! Tu mi fuggi! Ah se il cor chiude altro affetto , Dillo, eh' io noi contrasto. Tel prometto. Arg. In te tanta virtude ... Pub. Ami tu dunque ?... Arg. Ah sì, Settimio adoro! Pub. Il proscritto ! 13 \drg. In prigion tratto. Pub. Egli ! in Roma ! Arg. Sol per vedermi ... Ah chi mi guida a lui ! ... Pub. T" arresta. Il rivedrai. Arg. Lo rivedrò ?... Pub. Tel giuro. Il capo mio Del prigionier fia prezzo .. Arg. E avrai cotanta Forza ?... Pub. Quanta amistà puote inspirarne ! Arg. 5? Tu di Settimio amico ?... Pub. » Sin dall' infanzia 5 e or per salvarlo , il credi , » Affronterò pur morte ! Arg. Oh vero eroe! Oh inaspettata sorte! (partono. SCENA VI. Murena quindi Fulvio. Mur. Publio ed Argelia si dividon I Ch' ella Disvelata gli avesse D' amor la non mai spenta antica fiamma !.. ( a Fulno che arriva. Fulvio !.. che rechi ?... Fui. Attende Te soltanto il Senato. Mur. E la cagion ? Fui. Fra noi tornò Settimio. Mur. (colpito , con voce cupa ed interrotta. ( Set., ti., mio., in Roma.. Ed il Senato tutto.. Me solo attende per condann !.. E Publio ... E Argelia ... se sapran eh* io fui ... Seiano !... Seiano !... e in quante colpe mi trascini L. Da quante pene il cuor vuoi lacerato !... ) Fui. Al Senato , Murena. Mur. ( rimettendosi Sì ... al Senato. (parte seguito da Fulvio. 14 SCENA VII. Interno della casa di Murena. àrgelia ? poi Settimio , in seguito Coro de' Congiunti di Murena , in fine lo stesso Murena. Arg, Ognun rimane , ove ^di nozze crede Veder compiuto il rito IT.. Da lutti io lunge intanto \ qui potrò Rivederlq ! .. Ma non m' inganno ?... E desso!... ( Set, entrando guardingo e con somma circosp, ) Set, 99 Publio paga ti rese. Ecco Settimio « ... Àrgelia!... a che mi brami? Se fra poco morir degg' io !... Arg. Chi '1 vuole ? Set. w Seian , che di Tiberio 5? Gode T alto favor t eh' invido ognora « De' lauri miei, colpevol mi dipinse « !... Quel branco vii d'iniqui a me nemici. Che cerca il sangue mio ! 55 Sangue che fin le belve rispettalo « NelP esilio « !... Arg, ?5 Che narri « ?... Set. ?? Il vero, Argelia. 55 Tanta non serba 1' uom riconoscenza 55 Quanta ne sente il bruto , e il più feroce ! 5? Se di Roma lontan quanto soffersi , 55 La trista istoria tesserti volessi, Troppo lunga sarìa ?5. Saper ti basti , Che negandomi asil qualunque regno , 55 Fin nel Caucaso giunsi. * Quivi per tetto atra spelonca elessi ; 55 Nè avea compagni al duo! che m' assalìa , 55 Fuori di te la cara immago , quando 5' Dal ruggir d' un leon fui scosso. Il vidi 55 A me appressar ! Tremai! M' offrii suo pasto. 5? Ma, lunge dall' offendermi , 15 Quasi cercasse aita , 55 Sollevando! , mostravami T artiglio v> Tutto di sangue intriso, 55 E dentro cui confitta era una spina , 55 Che ardito io trassi , e che perciò d' allora 55 Di me compagno e difensor divenne ! 55 A' detti tuoi tremar sento ogni fibra ! 55 Ma già trionfarci 1' Aquile romane , 55 La Sarmazia inondavano ; 5? Ond' io di là fuggendo , 55 Neil' Epiro pervenni , 55 E misurando P intervallo angusto 5 5» Che dalla patria mi tenea diviso a , Osai tornar in Brindisi , E di Flavio al soggiorno il piè rivolsi ... Di quef Flavio che, quando andasti in bando, In pianto si stemprava ? In falso pianto. Che ascolto ! Moribondo lo rinvenni!... 55 Lo spasimo , l'angoscia il soffocava , 55 Nè V ultimo respiro trar potea !... Mi vede. - Balza. - Tutta La trama mi disvelai E,sè includendo , noma De' traditori il primo ... Un !... éti' io , no, noi credei !... E il porgermi più fogli... e il dir ti salva , Abbracciarmi, baciar, spirar, fu un lampo! Avido il guardo allor lo scritto corse; E fra i nomi segnati a danno mio... Ahi qual vi lessi in prima ! ?» Ognor che mei rammento , 55 Rabbrividir , raccapricciar mi sento!... E qual ? D' un uom cui fu mio padre amico; E che pel padre ai primi onori ascese ... (concentrata fra se.) (Qual tremendo sospetto). (s3 ode venir gente. 16 Set. Chi s' avanza? ... Arg. Di Murena i congiunti, (andando verso la soglia. » Che il passo traggon verso quei giardini , » Dov' oggi a Publio , Imene, ?? Annodarvi dovria ... » Mesti fra lor parlando van !... Che fia ? ( i congiunti di Murena si fermano sulla soglia 9 e parlando fra loro dicono : j Nel suol - dove vagì Sul fiore dell' età , Il Sol - del nuovo dì Estinto il troverà! Arg. Estinto!... Ah vi fermate!... Qui v' avanzate .... Dite ! ... Chi mai morrà ?... Coro Settimio. Set. ( tenendosi in un cantone ). O Ciel ! Arg. Che sento I Ed il Senato ? Coro A morte il condannò ! Arg. Crudeli ! Barbari ! E mio padre !... può !... Coro Non V oltraggiar così ; Ei nel segnar tremò ! Pianse ! s' impallidì 1 La man gli si gelò ! ( partono. Set. ( Cagion del suo terror gli era il rimorso! ) (fra sè da una parte. Arg. (Dunque innocente è il genitori) (dall'altra. Set. (risoluto. Si vada. Addio ! ( per partire. Arg. ( trattenendolo). No , non morrai. Set. Che dici ? Arg. A me quei fogli. Set. Ah ! tu non sai ... Arg. Se d' amistà sacro dover tei vieta , A me l'impone amor... Lascia ch'io voli Al Prence } e il traditor disveli ... Set. Ah ! taci ... 17 Jlrg. Che perda e vita e fama, Chi spento te volea ... Set. Deh ! ti raffrena. Arg. I fogli ... Set. Che mi chiedi ? Arg. Il nome , il nome dimmi Dell' empio ? Invan Y arcan più custodisci. Set. Ebben ... Tu '1 vuoi ?... ( cava rapidamente i fogli , e mostrandoglieli. Leggilo ! Inorridisci ! Arg. ( legge ). Mu...re...na !!! ... Il ge,..ni...to...re 11! Set. La mia rovina ordì. Arg. ( atter.) Mio padre ! Ahi quale orrore ! Set. D' infamia mi coprì. Arg. L' autor de' giorni miei Qual traditor morrà ! Set. No: dal mio sangue ingenuo E pace e vita avrà!... (porgendole i fogli. Prendi. Son tuoi. Gli struggi ! Arg. E vuoi ?... Set. Morir per te ! Arg. Ah ! no. Rapir tua morte Tanta virtù non de' 1 Set. Già la rapì Murena, Quando mi spinse in bando } L' ha spenta , or che in Senato Segnato ha il mio morir. Arg. Pianse però Murena , Quando ti spinse in bando. Oppresso ... or ... lacerato ... Sarà dal tuo morir! {Mar. di dentro compreso Mur. Chi mi trascina ?... Lasciami !..> da spavento* Set. Qual voce ! Arg. Ah! chi sarà! Mur. ( c. 3. ) Chi m'incatena? Scioglimi! Set. W involo ... Arg. Arrestati !.... ( Mentre Sett. si volge per partire, ed è trattenuto da Argelìa, entra Murena 18 pallido, spaventato , e, trovandosi a fronte Sett. rifugge atterrito dalla sua vista. Argelia^che rimarca il fremito di Settimio, si nasconde in seno le carte. Quest'azione è preceduta da un grido che mettono tutti tre i personaggi. Ah!!! Mur. (con voce cupa ed interrotta ) Ei stesso L. La mia vittima !... Qual Dio mei guida ? Ah ! dove mal nascondermi ? Che !... La mia destra !... (*) Si ... è questa ... eccola ... vedila ! Che sempre infida ... Fin anco al fier supplizio ! ... Ti condannò ! Da' Numi tu , le folgori !... Invoca ... implora !... Diventi ... e fumo . . e cenere L. Ma ... non eh' io mora ! Gilè odiar... la luce il vivere! Nè aver ... mai morte ... E il più crudele strazio ... Che dar si può ! (*) Settimio si avvicina a Murena, e lo prende per mano. Set. Fra le mie braccia ... Flavio !... Mentre moriva... La trama iniqua ... e perfida l... A me scopriva \% Ed il suo labbro gelido... Sciogliendo appena ... Murena è il primo complice!... Disse ... e spirò ! Ingrato ! E a che tant' odio ... Per me nudrivi ?... Che mai ti feci ?... io misero ... Che mi tradivi ?... Ma son Romano !... Accertati ... E nell' arena ... Dato a brutal ferocia , Per te morrò ! 19 Arg. ( non tralasciando d'osservare Mur, e Set M'invade... e opprime. un palpito! .. Mi reggo appena ! Mi corre ... un gelo ... un tremito ... Di vena in vena ! ... Pietosi Dei, salvatemi... L'amante!... il padre! Tergete le mie lagrime ... O spirerò! {vengono quattro Confidenti di Publio , e , vólti a Settimio, dicono: < Riedi, Settimio, al carcere... Non indugiar. Set. ( partono i Confidenti di Publio. Vi seguo. - Lacera i fogli. Rendili Fiamme ... Mur. ( colpito ) Quai fogli ? Arg. ( subito ) Quei , Che le tue cifre serbano , L* accusa. Mur. Oh ! mio rossor ! ... ( si gitta a9 Set. Che fai ? ... piedi di Set. string. le ginocchia. Mur. Settimio., ascoltami.,. Ti è cara Argelia ? ... E tua... Chiedi vendetta ? ,.. Svenami ... Dovizie... figlia... sangue... Che brami?... E tutto tuo... Salvami il solo onor ! Set Pago sarai ... ( rialzandolo. Mur. Deh ! fermati ... Fuggi con lei ! ... Set Che dici ? ... Publio ! ... tradir ! ... V amico ... Arg. Possente egli è... Se*. ( sdegnato ) Tacete. Nè più mi ricoprite D' infamia e disonor ! ( Sett si svincola da Mur. e da Arg.> ma vedendoli immersi in profondo dolore Piangi ? ... Ti rasserena ... ( ad Arg. Più aggravi il suo dolor ! ... 20 Arg. Mur. Set. Jrg. Mur. a 3 Set Jrg. Mur. a 3 Tremi ? Ti rassicura ... Non perderai V onor ! ... E quando fredda polvere Mi chiuderà la terra , Le vostre luci bagnino Quel sasso , che m' inserra ! E , più di queste lagrime^ Grato quel pianto è allor. Parti?... Non ho più pace?... Immenso è il mio dolor?... BT ami ?... Così, spietato... Trafiggi a morte il cor?.. Ah ! pria che cadi esanime , Il padre è già sotterra I Ah! quando sarai polvere , La tomba già m' inserra. E vane son le lagrime ; Tardo quel pianto è allor. Fuggi ?... Son disperato ••• Estremo è il mio dolor. L' ami?... L' uccidi intanto , Col tuo crudel rigor?... Giunse mia -vita al termine. Spento andrò sotterra !... Non vedi , che ad accogliermi La tomba si disserra ! E chiedi le mie lagrime ?... Parli di pianto ancor? Lascia ... Ti ferma ... Ascolta ... y9 è per me pietà. Non Vanne T' arresta È troppa crudeltà W odi ( a Mur. ( Settimio fugge ; Mur. vorrebbe seguirlo , ed Arg. lo trattiene. Fine dell' Atto Primo. ATTO SECONDO SGENA PRIMA Interno della casa di Murena come nell'Atto Primo. 1. Parte del Coro de' Congiunti di Murena, venendo da' giardini. N on v' è ... - Di qua ... - partì ... ( a quelli che vengono dalV interno. Dov'è?... IL Parte Di là - fuggì. /. Parte E a che ? - IL Parte Chi '1 sa ? - Tutti ( vedendo venir Murena ) Yien qui. - S' arresta ... fugge ... trema ! ... Si copre di pallor. SCENA II. Murena avanzandosi incerto e tremante. Coro Che vuoi ?... - Deh ! parla ... di'... I tuoi - Congiunti ... hai qui ... Ah ! Noi - nemmeno - udì ! ... Già presso all' ora estrema ! ... Par che gli manchi il cor ! ... Mur. (gìra> e riconoscendo il silo dove neW Atto Primo 10 abbandonò Settimio - sijerma - e dice: Al mio delitto!.,. Ei... sì - qui... diè... perdono !... Nè vendetta! nè amor! dovizie! nulla!... Gara gli rese la innocente vita ... Ch'io non sol gì' infamai... Ma troncargliela ancor... Che vegg"* io mai! ( si volge ad un tratto verso la parte opposta , e delirante, figgendo il guardo al suolo, dirà : Entra nel Circo ... Ahi misero !... Cade fra belve ! Il piagano ! Fuma quel sangue !... E il popolo... Esulta a tant' orror !... Lo spirto accoglie... l'aura!.,. L'ombre degli avi... fremono!... L' ira de' Numi ... invocano ... Sul vile traditor ! Coro Sua vittima ... Settimio ... A morte!... Ahi!... quale orrori... L'orrendo velo... squarciasi!... Ci addita ... il traditor ! ... Mur. ( continuando nel deliri* ) Dal fremere cessate, Svenarmi or or saprò ! ... Sarete vendicate; 11 cor mi svellerò ! .r. Coro ( facendo s egli intorno ) Deh ! riedi alla ragione , Che il duolo t' involò ! Di noi ciascun l'impone, Che amor per te serbò. Mur. Argelia il padre non soccorri ! e intanto Mi lasci immerso tra il dolore e il pianto? M' abbondoni , o figlia ingrata ! Dopo il corso di tant' anni, Spesi in lagrime ed affanni, Qual m' appresti, oh Dio, mercè ! Ma se il padre or tu lasciasti Fra rimorsi , o sciagurata , 23 Godi appieno, o figlia ingrata 5 Lo Tediai spirarti al piè. Coro ( procurando di trarlo nelV interno della casa ) Dà tregua a quel dolor Che reo ti palesò. Deh! vieni. Il tuo terror, Svelarti ad altri può. ( Murena viene condotto da' suoi Congiunti nelle sale più interne. S G E N A III. Publio dalla strada ; indi Argelia dai giardini. Pub. Oh ! come queste mura , Che un dì accogliean frequenti p Del popolo lo stuol di varie genti, Or triste e solitarie!... Ma di là giunge Argelia ... Arg. Publio!... E Settimio? « Deh parla! Ah no... taci!.. » Più che speme, timor mi invade il core... 55 E infausto men , di quanto udir finora 5? Forza mi fu, troppo impossibil parmi ! Pub. 55 Ned altro a quanto sai , » Or soggiugner potrei ». Sol qui venn' io, Perchè Murena meco il passo volga D" Augusto al piè ... Arg. Che parli mal?... Pub. Se un giorno Ei fu dagli avi di Settimio colmo E di beni e di onor, sdegnar non debbe Del misero affermare La innocenza , e difenderlo Dall' iniquo Seian,che spento il vuole. Arg. w ( Ah ! S' ei sapesse !... ) Pub. ?? I detti d' uom , che fama 55 Gode molta nel popolo, 5? E che in Senato siede, » Han fede». Non rispondi ?... e il guardo volgi? 24 Arg. » E come.,, il padre... Pub. » Argelia , 99 Ogni altro scampo è vano !... Arg. Ah ! Publio , sappi... che Murena... or dianzi... Qui... Settimio rinvenne... e quell'aspetto Tanta pena gli diè... che semivivo... Fu da quel punto... e d' ogni senso è privo. Pub. Ebben, lascia che almeno Possa implorar sospesa la condanna , Infin eh' egli si ascolti... Arg. Ah no !.. Pub. (sorpreso) Che dici?... Arg. Sì... corri... vola... Pub. Addio {parte. Arg. Ahi I che stato peggior non v' ha del mio ! ... SCENA IV. Leohtina ed Akgelu. Leo. Dal padre , o Argelia , tu lunge ne vai , Quando essergli vicina Dovresti or più che mai?... Arg. Che avvenne ? ... Di' ... Leo. ) Guari non ha , che a stento I suoi congiunti trar di qui poteanlo ... Mentre furente 5 traditor svelavasi Di Settimio ... Arg. Che sento ! ... E v" han più strali a trapassarmi il core ! ... A lui si vada ... Leo. ( cedendo venir Mar. ) Ei qui ne vien ... Arg. Dal duolo.,. Ahi ! com' è oppresso ! ... 25 SCENA V. Murena conducendo per mano Emilia; Leontina ed Argelia. Mur. ( guardando con tenerezza Emilia ed Argelia, Oh cari oggetti ! ... Voi Sì 5 fate amar la vita ! ... ( in tuono cupo fra sè. ( Ma decisi ! ... ) ( dopo di aver abbracciata e baciata Emilia con segni di massimo cordoglio. Teco P adduci , Leontina ... e solo Con Àrgelia mi lascia ... ( Leont. parte con Emi. Arg. (fissando attentamente il padre. Più di furor , che cento fiate e cento La niente in te sconvolse ... Empie d' orror quest' alma Quella improvvisa, nè aspettata calma. Mar. ( S' occulti il ver ! ... ) M' ascolta : Colpa, che rende al viver mio tormento... Risolvere mi fesche in erma stanza, Lunge da ognun, ne andassi i giorni miei À terminar ! Arg. (risoluta) Fia vano 11 tuo disegno ... Mur. E chi potria vietarlo ? Arg. Tua figlia ... Mur. Argelia ! ... e a che ti giova un padre , Che inutil reso a quanto gli offre il mondo, E di fasto e piacer... egro , dolente E gemebondo averlo al fianco tuo ? Arg. Più misero tu sei , più mi sei caro 5 E vederti desio , e averti accanto ... Mur. Non più. Deh ! ra' odi ; e secondar prometti Ciò che sul labbro il cor mi porge. Arg. Parla. Fuor di lasciarti , imponi a me $ che brami ? 26 Mur. I voti miei compir tu dèi... se m'ami, (pren- dendo per mano Argelia^ le dice, quasi piangendo: Vagiva ... Emilia ... ancora ... E già ... inorria ... la madre ... Priva... di lei... d'allora... Conobbe .. solo ... il padre ... Ond' io ... sì ... tei confesso ... L' amai ... più .♦. di... me stesso .. Te pure amando... credimi... Figlia mi sei tu ancor ! ... Quanto ... posseggo ... è vostro ... Entrambe ... vel godete ... Deh ! non abbandonarla ... Felici insiem vivete... Ella in te ... s9 abbia ognora... E madre... e padre... e suora... E se mi cerca ... chiama ... Dille ... ( Non regge il cor ! ) Arg. ( osservando tutti i movimenti di Murena , che indi- cano premeditato funesto disegno. Tu ... parli ... e ti ... scolori ! ... Perchè sospiri e tremi ?.,. Tu , favellando , gemi ! ... Ci ami , piangendo ancor ! ... Quai detti ! ... quali accenti ! ... Ah no ... non proferirli ! ... Che mediti ? ... che tenti ? ... Dimmi ... ( Non regge il cor ... ) Mur* ( ricomponendosi , ed in tuono superiore» Porgi que* fogli ... Arg. E brami ? Mur. Poi , tei saprai ... - Arg. No ... Mai ... > Mirali al suol... (lacerandoli e calpestando Mur. (furibondo ) Che fai ? Arg. Polve già son ... Mur. Così , Fida Settimio amavi ? ... 27 Arg. Troppo pur V amo ! ... Mur. E intanto Morte gli dai ?... Arg. ( lw tuono inspirato) Son figlia ! Deggio serbar tuoi dì!... Quando il mio core Feriva Amore, Già mi eri padre 5 Vivea per te ! M' abbraccia , e il fallo Piangi con me ! O qui trafiggermi Saprò al tuo pie ! Mur. Quando tuo padre Si diè al delitto , Di vita il dritto Allor perdè ! Sol questo pegno, ( abbracciandola. Prendi da me ! Lascia un colpevole ( allontananti. Fuggir da te ! ( Argelia corre ad inginocchiarsi sulla soglia per vietargli che sorta. Arg. Invan ti opponi... Mi svena in pria ... Mur. ( rialzandola , e da se respingendola A morte io vo ! Arg. Teco morrò! (seguendolo. SCENA VI. Oscuro sotterraneo. Settimio a poco a poco alzandosi da un sasso ovy era seduto; Coro di dentro, infine Custodi. Set. Nudo terren , muto silenzio e buio (breve E il sol ch'io m'abbia, ed è quel sol che in Pur anco mi torran color che vonno 28 Questo innocente cor disperso in brani ! Àrgelia , ah ! non sparir dalla mia mente, Che affronterò, se il mio pensier tu scorti, Mille atroci tormenti, e mille morti. Io quel dì rammento ancor Che ad Argelia , dissi io t'amo: Quel sospir io sento ancor Che rispose al mio sospir. Ah ! perchè non mi fu dato In queir estasi morir. (prima si ode schiudere le porte 9 quindi si ascolta- no fuori delle voci confuse di popolo. Coro II proscritto ! ( di dentro. ( scendono diversi Custodi con fiaccole in mano* Set. E grida ! e faci ! - Dunque ? (a9 suddetti Cus. Speme più non v9 ha. Poco resta , e udrai ... Set. La tromba, Che il mio fine avvertirà ? Squilli pur, che il triste invito, Vacillar non mi farà. Il mio fato è già compito , Morte orror per me non ha. Si scenda alla tomba Sereno, contento, Chè fine al tormento La morte darà, In seno delP ombre , T9 aspetto , mio bene : Più affanni, più pene, Il cor non avrà. Coro (dentro) Al Circo il proscritto! (suono che annunzia la marcia lugubre. Cus. La tromba squillò. Set.(ris°lutQ) Al Circo si vada, Da forte morrò. (partono. SCENA VII. Strada attraversata dal Tevere, cui sovrasta magnifico ponte. Coro di Congiunti di Murena, Leontina. ed Emilia. Tutti A un pianto ! a un gemito ! - udiasi V eco Flebil rispondere - per P aer cieco ! Murena... Argelia... - fra lor gemevano! E insiem Settimio... - piangean così ! J.Part. Di grida e fremito - sentissi un rombo Cupo ripetere - P alto rimbombo! Murena... Argelia... - forse fremevano ! Perchè... Settimio... - muore in tal dì ! IL Ptìtr.Cheto silenzio - successe intorno! E muto e tacito - restò il soggiorno ! Murena ! Argelia ! - ah ! dove siete ? Qui sola Emilia... - che mai farà ? Tutti Deserte e squallide - le vostre mura,» Par che minaccino - atra sciagura ! Murena ! Argelia ! - qui il piè volgete. Vi desti Emilia... - almen pietà ! SCENA Vili, Argelia scarmigliata^ e dando tutti i segni della desolazione , e detti» Arg. Ah S che indarno Murena a voi chiamate !... Emilia , invan più cercherai tuo padre ! ... Egli va incontro a morte ! Tutti A morte!... E tu lo abbandonasti?... Arg. Al suolo Mi sospinse, e fuggì presso Tiberio ... Dove a me sola fu conteso il passo!... Ah Publio !... Ah dove sei ?... Tu pur mi fuggi ! Per chi?., per chi? tremar degg' io? pel padre !.. Per Settimio !... (c/Za parola Settimio si ode un colpo lugubre. 30 Tutti Ah ! ( vanno verso il ponte, e guardato al di là, vòlti ad Argelia, dicono: Settimio !... Vien tratto al Circo !... Arg. (nel massimo dolore) Oh Numi!... Deh ! coprite di tenebre i miei lumi!... SCENA IX. Preceduto dal popolo , dai littori , ed intrepido fra9 soldati , passa Settimio sul ponte. Tutti Qual costanza ! quale ardir ! Ei qual visse va a morir ! Arg. (furibonda ) Ah spietati! Ah, vi fermate! Tutti Senza il volto impallidir ! Ei da forte va a morir l Arg. Ah! crudeli! Ah! lo lasciate! (come sopra. Son già spariti!... E ancor noi qui indugiamo!... Corriamo al genitore ! ... L'idolo mio salviamo, Il caro ben ! Tutti Paga sarai. Arg. ( insistendo sempre ) N' andiamo. ( Tutti partono , meno Argelia. Ah ! no ! ... ( atterrita. Tardi , tardi il piè là volgi , Parmi ovunque d' ascoltar : Troveresti sulP arena , Fra la polve, il fango, il sangue, Di Settimio, o di Murena, La deforme spoglia esangue!... Ahi ! che immago sì funesta ^ Qui mi arresta - a lagrimar ! ( qui si ode un susurrar di gente. 3t Qual fragore (*). Il popol riede ! ... L' atra scena è già compita ! No , da me non sarà udita ! Fuggirò da tanf orror ! ... (*) andando verso il ponte. SCENA ULTIMA. 11 ponte e la piazza sottoposta vengono ingombrati dal Popolo e da9 Soldati. ( mentre àrgelia è per fuggire ) Leontina, Emilia e Congiunti. Ferma il piò. Serena il ciglio ! ... A letizia schiudi il cor ! Arg. Che recate ? ... Tutti. A te -vedrai Chi nel cor t' impresse amor ! Arg. Che! Settimio! forse!... Tutti È salvo ? Arg. Salvo ! ... E il padre ! ... Tutti II padre ancor. Arg. Ciel ! Fia vero ! Ah ! dove sono ? Tutti Mira e amante e genitor ! ( Murena abbracciato a Settimio , e questi a Publio, seguiti da Lucio e Fulvio vengono in iscena. Murena nel veder le figlie, verso loro si slan- cia con somma tenerezza. ^rS* {fuori di senno a Settimio. Come in vita ! deh ! ti spiega ! Set. Quella belva , che a me grata Fu d' allor eh' errava in bando r Là nel Circo mi salvò ! Arg. ( colpita. Qual prodigio! ( a Mur. ) Ah! di', e Tiberio ? Sol perchè V errore io piansi , Mi diè vita; ma il mio, nome Dal Senato cancellò. Ah ! che nulla a tanta gioia Son le pene, son gli affanni; Terge il pianto di tant' anni Questo istante di piacer. Or che il padre e il caro amante Stringer posso sul mio seno, Da quest' alma in un baleno Disgombrato il duol sarà. E il mio core palpitante Come al di del primo amore . Ricongiunto al vostro core Di contento esulterà. Coro De1 suoi giorni un astro è guida , Che al tramonto ancor non è. FlKX. Fi I L Freno, Cent. 90